A Milano una giornata per una scuola nonviolenta
Il 2 ottobre presso l’istituito comprensivo Stoppani, il Centro di Nonviolenza Attiva e le associazioni della rete “HumanZone” parlano di educazione e neuroscienze con insegnanti e genitori
Milano, 12 ottobre 2018
In occasione del 2 ottobre, Giornata Internazionale della Nonviolenza, il Centro di Nonviolenza Attiva e la rete di associazioni che sostengono il progetto “HumanZone” insieme al Municipio 3 di Milano, hanno organizzato una giornata di attività, laboratori e un convegno dove il Prof Piero Giorgi, neuro-scienziato e professore universitario di Otago (New Zeland), ha parlato di educazione e di neuroscienze con insegnanti e genitori.
“Il progetto HumanZone” – spiega Emanuela Fumagalli, una dei responsabili del Centro di Nonviolenza Attiva – “ha diversi obiettivi: la promozione della cultura della nonviolenza, il rafforzamento della relazione tra scuola, territorio e la rete EDU.MA.NA e la costituzione di un gruppo permanente presso il Municipio 3 per creare prassi virtuose di prevenzione e di contrasto alla violenza.”
Al mattino si sono svolti diversi laboratori dedicati ai bambini della scuola primaria di primo grado Bacone e della Scuola secondaria Caterina da Siena, assieme ai quali gli organizzatori hanno vissuto momenti di riflessione collettiva sulla consapevolezza di sé e sulla responsabilità che ciascuno di noi ha nel mondo e negli ambiti della propria famiglia, classe e scuola.
Alle ore 14.00, presso la scuola primaria Stoppani, oltre 150 studenti hanno realizzato un grande simbolo umano della nonviolenza, cantando la canzone “ Bianchi rossi gialli neri“ di Paolo Capodacqua, un messaggio di pace ed uguaglianza diretto dal maestro Giorgio Ubaldi.
Il pomeriggio è stato caratterizzato dalla Conferenza su “Educazione e Neuroscienze per una scuola nonviolenta” e dai laboratori per i più piccoli.
La conferenza si è svolta nell’auditorium della scuola Caterina da Siena ed è stata aperta dal benvenuto entusiasta della preside Claudia Racchetti.
Dopo un breve intervento di presentazione del progetto e della rete HumanZone, il pomeriggio ha visto l’intervento del Prof Giorgi che ha rivolto alla platea alcune domande importanti: “L’uomo è violento per natura? La guerra è davvero la risposta naturale dell’uomo per la sopravvivenza?”.
Le risposte a cui si è giunti sono state incentrate sulla separazione tra ciò che è contenuto geneticamente nell’uomo e cosa invece è acquisito dopo la nascita, attraverso i condizionamenti sociali.
“La violenza non è contenuta nei geni” – ha spiegato il professore – e il comportamento sociale non può essere già presente nell’utero materno: al momento della nascita il cervello ha molte cellule nervose ma molto piccole, che non hanno ancora stabilito connessioni funzionali tra loro. Il cervello acquisisce in seguito i comportamenti che vengono condizionati dall’ambiente in cui la persona cresce e vive.
Durante la prima infanzia al nuovo nato, che stabilisce i circuiti nervosi per camminare, parlare, usare le mani e interagire in modo empatico con gli altri esseri umani, bisogna presentare modelli umani adatti per ottenere risultati straordinari.
“La storia e la natura ci offrono altri spunti per affermare che la violenza non è innata” – continua il professore – “dal punto di vista storico, la violenza non è apparsa subito”, a dimostrazione di ciò il pressore evidenza che nel periodo Paleolitico non esistono segni o reperti rupestri che portino segni di violenza, se non qualche rarissimo caso non ancora ben definito. La natura poi ci insegna che la violenza riguarda solo la specie umana: gli animali cacciano le prede di altre specie, ma non un animale della stessa specie.
“Una rivoluzione nonviolenta è possibile” – ha concluso il relatore – ‘è necessario dare impulso a progetti sociali’ che siano caratterizzati da:
– assenza di violenza (attraverso l’educazione e l’esempio)
– consapevolezza del tempo necessario (almeno due o tre generazioni)
– rispetto della legalità (rispettando le leggi locali)
– partendo dalle piccole comunità (a livello di piccole città, o zone di città) per poi svilupparsi in tutto il mondo.
A conclusione dell’incontro, Annabella Coiro, referente dei progetti educativi del Centro di Nonviolenza Attiva e del Tavolo cittadino di Nonviolenza, ha ricordato come sia importante e urgente costruire una rete educativa alla nonviolenza attiva e farsi promotori della costruzione di un nuovo paradigma culturale.
Contemporaneamente nelle aule adiacenti si svolgevano i laboratori per bambini/e e ragazzi/e, proponevano diverse modalità di approccio per affrontare il tema della giornata: esperienze interattive per i più grandi e teatrali artistiche per i più piccoli. Questi interventi compivano la doppia funzione di far sperimentare la nonviolenza ai giovanissimi e lasciare i genitori liberi di assistere alla conferenza.
La giornata si è conclusa con i festeggiamenti degli organizzatori, stanchi ma orgogliosi di aver portato di avere
Per maggiori informazioni visita il sito: humanzone.org
*Le associazioni che compongono attualmente la rete HumanZone:
- Mondo Senza Guerre e Senza Violenza
- La Comunità per lo Sviluppo Umano
- Casa per la Pace Milano
- Centro Studi Terapia della Gestalt
- Coordinamento Genitori Democratici della Lombardia
- GE.D.O. Milano onlus
- Atelier Teatro
- NET La cordata